venerdì 3 ottobre 2014

LE BAGUETTE

Le baguette                                                                                                                                        

Cappotto, sciarpa e borsa della spesa : sono arredata di tutto punto per uscire di casa. Pronta ad allargare i confini delle pareti domestiche, e pronta a dare un senso alla giornata di oggi che sia diverso da quella di ieri, basta anche solo una sfumatura che ieri non c’era. Magari hanno inaugurato un nuovo negozio, o il fioraio ha finalmente trovato il ‘Myosotis,’che da tempo gli ho richiesto, o il pizzicagnolo, in fondo alla strada, ha qualche leccornia da gustare stasera per cena, o semplicemente un incontro con qualcuno che avevo dimenticato…
Ben venga ogni spiraglio di novità che spezzi il ritmo sempre uguale dei giorni, che non siano solo le rughe sul viso a segnare il tempo che scorre. 
Dolcissime, inguaribili illusioni ma devo pur contrastare quel germe invisibile che nutre e alimenta il passivo dell’esistenza,e guardare fuori come ‘luogo di guarigione’.
Mi accingo dunque a uscire… ma senza chiavi dove vado ? Eccole lì, al solito posto !   
Apro la porta di casa che dà subito alla strada, e avverto immediatamente qualcosa di strano. Riesco a poggiare il piede sull'unico gradino, che vengo travolta da una moltitudine di gente, sono spintonata e ingoiata dalla folla. Sembra una marea umana. Io, che convivo con la solitudine, ecco, non sono più sola! Forse è arrivata l’ebbrezza di stare in compagnia. Il miracolo s’è compiuto!  Ma che esagerazione però!  Cosa mai potrò comunicare ai miei vicini, anzi vicinissimi se mi stanno incollati alla schiena e alla pancia. Neanche respiro e la mia voce interrogativa si disperde, che a nessuno interessa un acca di quel che dico. Ma che ci sta a fare tutta questa folla? Forse una manifestazione di cui non sono al corrente? Ma il risucchio va più veloce delle mie considerazioni che già sono assorbita dentro questo serpentone umano come in un vortice che capta e aspira tutto ciò che gli sta intorno, un   mulinello incontrovertibile che incorpora rapidamente ogni elemento. Ormai io alloggio dentro questa insolita pancia ergonomicamente  commisurata agli spazi consentiti.     
Le mie gambe sono intrecciate ad altre gambe sconosciute, come in un amplesso di fraterna prostituzione,completamente consegnata fisicamente all’altrui fisicità, senza il ritegno consueto,perché la circostanza lo consente.  
Le persone sono quasi immobili perché è il serpentone che procede ‘’motu proprio’’
E’ come stare costipati su un treno che viaggia su un binario ubriaco.    
La strada che contiene questo concentrato di persone è la via Giovenale  che fa capo alla piazza della Misericordia laddove spero che questo ingorgo troverà il giusto e presumibile deflusso. Siamo prossimi a questa piazza e l’aria  si è impregnata di un odore caldo, un odore casereccio inebriante,come di pane appena sfornato.         
Come posso, allungo il collo per sbirciare l’orizzonte, dovrei scorgere la fontana che sta al centro della piazza, ma una nuvola bianca confonde la visuale,e nell'aria questa fragranza è sempre più intensa. E’ odore di pane caldo, il profumo è inconfondibile!

Il corteo procede inesorabile nel suo andamento sinuoso, ma qualcosa comincia a intravedersi sopra le teste: ecco, il cocuzzolo di una cupola fatta di grosse pietre sovrapposte,più avanti un enorme lastra, sempre di pietra e degli omini  in camice bianco che sembrano intenti a impastare qualcosa, sembra farina con acqua attinta con secchi in un continuo via vai dal pianale alla fontana. Quanto vedo dà conferma al mio naso, l’odore pare coincidere,stanno proprio  amalgamando farina e acqua, i due ingredienti, unici ed essenziali, per dare vita al pane! Intanto un calore piacevole si propaga nell'aria. L’unica inconfutabile deduzione è che la piazza si  sia trasformata in un immenso panificio all'aperto. Ha dell’incredibile quello che vedo, eppure son desta, non sto sognando nel mio letto: Tanta realtà umana  che mi strattona e mi soffoca, pare proprio escludere che io sia adagiata sul mio morbido talamo. 
A una curva del serpentone, intravedo gli uomini addetti alla piattaforma,che lavorano l’impasto dando forma a bastoncini  allungati, sembrano le baguette, il tipico storico pane francese ,e poi li depositano in capienti carrelli infarinati, che altri trasportano verso il forno fumante e poi, con lunghe pale, sopra la brace lucente. 
Ecco, siamo giunti ai bordi della piazza, e qui la folla comincia a sgranarsi , come un orlo che si sfilaccia. Quello che era un insieme compatto perde gli elementi della compagine come molecole che ritornano singole e libere, nel caso in specie, individui autonomi,e ognuno,quasi meccanicamente, si dirige in un luogo convenuto e, con la sporta in mano, percepisce la sua razione di baguette e, silenziosamente gratificato, si dilegua per la propria strada. Questa operazione si ripete sino ad esaurimento del materiale umano; di conseguenza , il grande serpentone animato, perde a poco a poco la consistenza del suo volume, come in una magica dissolvenza.
La piazza torna ad essere la vecchia piazza con la fontana al centro e l’acqua che gorgheggia nella quiete del mattino.  
Io sento,e sono l’unica rimasta nella piazza con la testa persa nel vuoto, che privata della  folla intorno, non sa se giovarsi di tanto spazio e gioirne o immalinconirsi del repentino vuoto. Non so cosa sia più urgente per me : se andare da uno psichiatra o lasciarmi condurre con leggerezza al piacere dell’’inverosimile’ senza cercare spiegazioni ad accadimenti per i quali i nostri sensi non sono programmati. 
Non ho sognato e, tuttavia, non voglio svegliarmi e restare imprigionata dentro codesta fantastica e incredibile avventura. Non mi resta che tornare a casa nel mio piccolo universo silenzioso. Mi libero del cappotto e della sciarpa,ma un profumo ben noto, mi torna al naso. Apro la sporta della spesa che non ho fatto, e che cosa spunta? Oh ,ma è una baguette !!                 
                                                                                                                 

                                                                                                             

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