domenica 23 novembre 2014

La presbiopia della memoria

LA PRESBIOPIA DELLA MEMORIA
Con l’avanzare dell’età succede quello che Leonardo Sciascia ha definito
‘’La presbiopia della memoria’’:  Non ricordi quello che hai fatto ieri e invece hai presente cose o fatti di tanti anni fa. Capita che, parole del quotidiano linguaggio e, che ben conosci, si perdono, ti sfuggono o, come suol dirsi, ce le hai sulla punta della lingua e lì restano senza riemergere, e se con qualche sforzo riaffiorano,il recupero è spesso tardivo perché il discorso ha proseguito senza quella esattezza che dà senso al contenuto. Talora per rimpiazzare il ‘’buco’’ si ricorre ad acrobatiche perifrasi improvvisate lì per lì o peggio, farcisci il discorso con innumerevoli ‘come si chiama?’ o ’come si dice?’ che altro non sono che un s.o.s., una richiesta d’aiuto che lascia perplesso l’interlocutore il quale non sa e non può interpretare la tua amnesia.
Dunque, quando volevi stupire con la tua eloquenza,resti bloccato da un improvviso semaforo rosso e aspetti il verde che, non sempre scatta per tempo. Queste ‘defaillance’ avviliscono la persona che le subisce perché, al pensiero che voleva esplicare, mancherà lo scorrere fluido del dialogo caricato da troppe opzioni riparatorie e approssimative come ‘escamotage’ dell’ultimo minuto.
A questo punto, il dialogo rischia di diventare un ‘puzzle’ di quiz a intermittenze.
Ma ci sono dimenticanze di altra natura che riguardano la sfera del quotidiano vivere domestico, del tipo: Dove ho messo le chiavi? Dove le ho poggiate? Non le ho perse per strada perché le ho appena usate per entrare in casa. E dai a ripercorrere a ritroso tutti i movimenti come con la moviola. 
A proposito di ricordi lontani, prima di perdere le chiavi, ero dal mio psicoterapeuta al quale,ho raccontato con chiarezza e dovizia di particolari,un episodio della mia infanzia: ricordavo persino il colore delle tende di quella stanza e il riflesso del sole che filtrava dalla finestra semichiusa, avevo la sensazione di essere lì in quel contesto.
La precisione del ricordo del passato, e la vertigine del vuoto del presente mi inducono a pensare che la memoria, senza nulla togliere all'illustre scrittore, non è solo presbite ma è anche miope!             Gabri

La memoria ce l'abbiamo tutti, e gli animali in modo strepitoso.Noi uomini invece, siamo gli unici appartenenti al regno animale che inciampano nello stesso gradino. Una bestia qualsiasi,un cane o un gatto inciampano una volta sola e mai più.           x 

    


  

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