martedì 28 aprile 2015

I sicari del Rosario

I sicari del Rosario.             7 novembre 1991

Mi sveglio come sempre con la solita speranza: che oggi sia un po’ meglio di ieri, virtuosa speranza perché stamattina il buon giorno ha ‘odore’ ,per fortuna, e non ‘sapore’di acidi,topicidi, vernici che infarciscono il mio primo caffè mattutino.
Qualcuno mi vuole far fuori, ma non è abbastanza abile (o lo è?) Certo il profumo che esala dalla tazzina del caffè non è proprio quello esatto. Si direbbe un caffè corretto,non so a che cosa, se al Creatore o alla provocazione. Se distrattamente avessi trascurato di licenziare l’ultima briciola di ottimismo la voglio usare per far valere l’estrema ipotesi che sia solo un film o la coda di un sogno. Ma Cristo! non vivo sola! Quindici anni appena fatti sono troppo pochi per sperimentare una lavanda gastrica o un lettino all'obitorio.
Che infamia! Gesù perdona le nostre colpe e abbi misericordia dei coglioni!
Sono stanca di cadaveri di topi sulla soglia della porta,sono stanca di ruote bucate e di lampadine fulminate. Sono stanca di tutto quello che non so e che si sta perpetrando alle mie spalle. Cerco umanità tra quelli che non ce l’hanno con me. Ma che ingenuità, (dove vivo?) Ognuno se ne fotte. ‘Umanità’ è una bella parola da sfoggiare quando non serve,mai da consumarne i contenuti quando si presenta l’occasione di metterla in pratica.
Mi ci è voluto un fracasso di tempo per capirla questa elementare realtà, ma ora che l’ho capita ho un avvenire pieno, ma di botte e rispettive risposte. Per esempio: ora mi guardo le spalle ma ,guarda caso,la botta mi arriva proprio sulla mascella. Devo stare più attenta,fulminea. Ma come difenderci? siamo sole e lontano da ovunque . Al limite potrei affittare un ‘gorilla’ ma mi toccherebbe mantenerlo e non so sino a che punto.... meglio non rischiare di lavare i calzini anche a lui. Che fare allora? Aspettare che mi facciano fuori? Se ci riuscissero sarebbe finalmente una prova concreta il mio scheletro incrinato! Ma se svento ogni tentativo chi mi crederà mai allora? Naturalmente è preferibile un falso bugiardo vivo a un morto sincero. 
Scusate se vado un po’ a spasso con le parole, ma mi sia concessa l’attenuante delle circostanze insolite e paradossali. La notte  pullula di fantasmi che pure hanno un entità corporea a me nota:  Due squallidi personaggi Assoldati da un sedicente boss, una infelice caricatura di viver ; capelli lunghi,basette, chili dismessi e fantastici progetti di grandezze esilaranti.....Le testate di ‘Le mond’ inneggiano a un neo Lamborghini sardo..
Vaneggiamenti di un cranio vuoto che sogna orizzonti di grandezze e luccichii non adeguati ai meriti e alle sostanze reali. Ma torniamo al mio caffè corretto confezionato da i due energumeni : Lei  una attempata prostituta campagnola senza particolari avvenenze,
Lui  un bevitore e guardone..Che strane creature! Ma come siamo caduti in basso!!

Caro De André il letame non sempre produce i fiori che tu canti. Ma forse questa è l’eccezione che conferma la regola.                                                                                                                G.